"Maltrattare un bambino è fin troppo facile. Anche senza arrivare a picchiarlo o a fargli violenza, sono molti i modi in cui si può infierire su di lui, a volte con consapevole, raffinata crudeltà, a volte involontariamente...
"Ma, di certo, nessuna offesa rimane senza conseguenze. In ciascuno di noi le modificazioni del carattere, della personalità, l'atteggiamento nei confronti della vita, il comportamento sociale, il successo personale, la capacità stessa di farsi a propria volta una famiglia, tutto ciò viene influenzato anche dai maltrattamenti che abbiamo subito da bambini.
Il primo maltrattamento che si può infliggere a un bambino sta nel non accettarlo. Rifiutare un bambino, escluderlo e porlo ai margini del nucleo famigliare o dell'ambiente sociale in cui si trova, è un comportamento che può generare grandi problemi e disagi e che può segnarlo per il resto della vita.
La gravità del danno è legata anche all'età in cui questo si verifica. Certamente il momento più critico, e il periodo più delicato, è quello che va dagli zero ai tre anni, sebbene il sentirsi esclusi o rifiutati dalla propria famiglia sia una sensazione terribile anche a un'età superiore."
Ho voluto iniziare la discussione sulle adozioni riportando un passo tratto dal libro di Vittorino Andreoli: "Dalla parte dei bambini", Rizzoli Editore.
Mi è sembrato molto significativo sottolineare quanto sia importante per la crescita e la formazione della persona ricevere amore e rispetto fin da quando si è bambini.
Ma questo insegnamento non è una novità, perché Gesù, già nel Vangelo, ci invita a rispettare i bambini, come si legge: "Alcune persone portarono i propri bambini a Gesù e gli domandavano di posare le sue mani su di loro e di pregare per loro. Ma i discepoli li sgridavano. Gesù invece disse: "La sciate quei bambini, non impedite che vengano a me, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro". Poi prese i bambini tra le braccia e li benediceva posando le mani su di loro.(Matteo 19, 13-15)
I bambini per Gesù sono persone semplici. Loro sono ingenui e la loro mente è facilmente plasmabile. Per questo Gesù non ha parole tenere verso quelle persone che scandalizzano persone semplici come i bambini e dice: "Certo gli scandali non mancheranno mai. Però guai a quelli che li provocano. Se qualcuno fa perdere la fede a una di queste persone semplici, sarebbe meglio per lui che fosse gettato in mare con una grossa pietra al collo! State bene attenti!" (Luca 17, 1-3)