Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io son venuto a portare non la pace, ma una spada (altre traduzioni: ma la discordia). Infatti sono venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. E ognuno avrà nemici anche nella propria famiglia. Perchè, chi ama suo padre o sua madre più di quanto ama me, non è degno di me; chi ama suo figlio o sua figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi cerca di conservare la sua vita la perderà; chi è pronto a sacrificare la propria vita per me, la ritroverà. (Matteo 10, 34-39) (Discorso missionario)
"Pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo? No, ve lo assicuro, non la pace ma la divisione. D'ora in poi, se in famiglia ci sono cinque persone, si divideranno fino a mettersi tre contro gli altri due e due contro gli altri tre. Il padre contro il figlio e il figlio contro il padre, la madre contro la figlia e la figlia contro la madre, la suocera contro la nuora e la nuora contro la suocera." (Luca 12, 51-53).
Gesù stava parlando alla folla. Sua madre e i suoi fratelli volevano parlare con lui, ma erano rimasti fuori. Un tale disse a Gesù: "Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlare con te."
Gesù a chi gli parlava rispose: "Chi è mia madre? E chi sono i miei fratelli?". Poi, con la mano indicò i suoi discepoli e disse: "Guarda: sono questi mia madre e i miei fratelli: perchè se uno fa la volontà del Padre mio che è in cielo, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre" (Matteo 12, 46-50).
In questi giorni si parla tanto di famiglia e coppie di fatto e se ne sentono di tutti i colori. La tradizione umana pone la famiglia al centro della vita sociale e anche la Costituzione italiana (art. 29: " La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare") assegna un ruolo importante alla famiglia, soprattutto a quella fondata sul matrimonio.
Per interpretare correttamente le parole di Gesù bisognerebbe capire quale ruolo e importanza aveva la famiglia ai tempi di Gesù. Forse ai suoi tempi non esisteva qualcosa di equivalente all'art. 29 della nostra Costituzione. Tuttavia emerge dal Vangelo che iI concetto o l'idea di famiglia che ha Gesù è diverso dal nostro. Per Gesù la vera famiglia sono i suoi discepoli, cioè coloro che ascoltano e mettono in pratica la volontà di Dio, di suo Padre che è in cielo. A mio avviso tutti i discorsi che si fanno a sostegno e a difesa della famiglia tradizionale, come la intendiamo oggi, cadono davanti all'insegnamento di Gesù, perché per Gesù non è importante la famiglia in sè, è importante invece fare la volontà di Dio, anche a costo di entrare in conflitto con la tua famiglia.
Attento a non fraintendermi e a non fraintendere Gesù.
Gesù vuole che tu metta Dio al primo posto e non la tua famiglia. Secondo Gesù, mettere Dio al primo posto significa fare la sua volonta. Ma fare la volontà di Dio significa amare, perchè Dio è amore. Se tu ami, apprezzi e rispetti il valore della famiglia come luogo di reciproco scambio d'amore tra i vari componenti e quindi la famiglia rientra nella sua giusta collocazione sul piano dei valori umani e divini.
In questa ottica il matrimonio non è altro che una formalità burocratica inventata dagli uomini per sentirsi tutelati tra di loro e stabilire diritti e doveri tipicamente umani. Il vero matrimonio e quindi la nascita della vera famiglia, secondo la logica di Gesù, avviene quando marito e moglie o comunque due o più persone si uniscono nell'amore per vivere e mettere in pratica la volontà di Dio insieme, dando vita, in questo modo, a Gesù in mezzo.
I testi del Vangelo a cui faccio riferimento sono presi da:
Parola del Signore: Il Nuovo Testamento, in lingua corrente, LDC ABU.
Vangelo e Atti degli apostoli, edizioni paoline